CONVIENE INVESTIRE NEL NUOVO BTP VALORE 2023?

Lunedì 5 giugno 2023 partirà il collocamento di una nuova serie obbligazionaria destinata agli investitori retail emessa dallo Stato Italiano e chiamata Btp Valore.

La prima emissione di questa nuova tipologia di obbligazioni sarà sottoscrivibile da lunedì 5 giugno a venerdì 9 giugno 2023, salvo chiusura anticipata.

Ma conviene investire in questa tipologia di titoli?

Prima di rispondere andiamo ad analizzare insieme le caratteristiche di questa nuova emissione:

  • taglio minimo 1.000€
  • prezzo di emissione 100
  • prezzo di rimborso a scadenza 100, salvo fallimento emittente
  • durata 4 anni
  • tasso cedolare step-up (crescente) 1° e 2° anno 3,25%, 3° e 4° anno 4% minimi garantiti
  • premio fedeltà dello 0,50% a chi sottoscrive in asta e tiene il titolo fino alla scadenza

La tassazione rimane come per tutti i titoli di Stato e appartenenti alla c.d. white list al 12,5%.

Analizzando la struttura del titolo, a parte il meccanismo di tasso crescente, il funzionamento è piuttosto semplice e simile ad un Btp normale.

Se andiamo a confrontarlo con un Btp già quotato sul mercato con scadenza simile, possiamo notare che questa nuova emissione presenta un rendimento leggermente superiore.

Infatti il rendimento del Btp Valore, se sommiamo le cedole crescenti e il premio fedeltà che spetterebbe a chi acquista in asta e tiene il titolo fino a scadenza, offre un rendimento effettivo lordo annuo a scadenza del 3,75%.

Il Btp “ordinario” già quotato sul mercato con scadenza giugno 2027 offre invece un rendimento effettivo lordo annuo a scadenza del 3,45% circa.

A questo andrebbe aggiunto che, essendo riservato al pubblico retail, lo Stato Italiano prevede delle condizioni di favore non applicando commissioni per gli acquisti effettuati nei giorni di collocamento.

Dall’altro lato però c’è da considerare che per lo stesso motivo l’emissione potrebbe presentare una minore liquidità in fase di trattazione successiva al collocamento, cosa che potrebbe influire sul prezzo in caso di rivendita prima della scadenza naturale del titolo.

Ciò che invece riguarda tutte le obbligazioni, ed anche questa serie di emissioni, è il rischio tasso.

In questa fase di alta inflazione e di politiche monetarie restrittive, con un ulteriore aumento dei tassi il prezzo dell’obbligazione scenderebbe tanto più è lunga la durata del titolo.

E’ quindi necessario pianificare l’esigenza di investimento perché in caso di necessità di rivendita del titolo prima della scadenza potremmo vendere ad un prezzo inferiore all’acquisto.

Oltre a questo va valutato il rischio emittente in capo allo Stato Italiano.

Oggi il rating dell’Italia è di BBB, appena sopra il livello Junk bond (da BBB in sù la categoria dei bond è considerata investment grade, al di sotto si va in categoria Junk/High Yield) con outlook stabile da parte delle principali agenzie di rating in vista di una progressiva riduzione del debito pubblico.

Ma se non succedesse il rating potrebbe essere messo in revisione o abbassato causando un calo dei prezzi delle obbligazioni in circolazione e volatilità sui prezzi.

questo il rating dell’Italia e alcuni dei principali paesi – fonte Teleborsa

Se ti interessa consultare la scala dei rating che viene assegnata dalle principali agenzie di rating questa è la tabella completa:

scala dei rating principali agenzie – fonte Teleborsa

Ma quindi conviene investire nel nuovo Btp Valore?

Dipende da molti fattori ma in generale andrebbe valutato il grado di diversificazione all’interno dell’asset allocation e la concentrazione degli emittenti che inseriamo in portafoglio.

Per quanto il rendimento possa sembrare interessante andrebbe capito se risponde ad una corretta necessità in una sana pianificazione; ad esempio, questi titoli che offrono una cedola incontrano la mia esigenza di costruire una “rendita” periodica o sono in fase di accumulo del capitale? Se fossi in fase di accumulo del capitale questo tipo di strumenti sarebbero meno adatti.

L’Italia poi offre un rendimento superiore a molti Stati per una serie di motivi tra cui, come citato sopra, l’enorme debito pubblico che ha accumulato nel tempo. Oltre a tutti i rischi analizzati dobbiamo ricordare che siamo già esposti al rischio paese anche senza investire direttamente in titoli di Stato dal momento in cui lavoriamo, viviamo, paghiamo le tasse e, teoricamente, un domani prenderemo la pensione in Italia.

Un investimento in qualsiasi tipo di strumento, che sia in titoli di stato o azioni, etf o fondi, andrebbe sempre valutato con una attenta pianificazione studiata in base alle esigenze dell’investitore e valutando correttamente tutti i rischi!

Se hai bisogno di una analisi del portafoglio puoi contattarmi tramite l’apposito form di contatto.

Grazie per aver letto.

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