Il cambiamento è l’unica costante!

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di Mirko Tessari

LVMH, la holding proprietaria di vari marchi tra cui Luis Vuitton, ha iniziato a convertire le proprie linee produttive di profumi riconvertendole a produzione di gel idroalcolici disinfettanti (tipo Amuchina per capirci).

L’Oreal, società leader nella produzione di prodotti di cosmesi, comincia a distribuire anch’essa prodotti disinfettanti destinati principalmente ad ospedali e strutture sanitarie.

Ferrari, Fiat e Magneti Marelli, aziende benchmark nel settore automotive, stanno producendo ventilatori e respiratori.

Tante realtà della moda e abbigliamento come Gucci (del gruppo Kering), Prada, Armani, Geox, si sono rese operative nel riconvertire i loro reparti confezionamento dedicandoli alla produzione di mascherine e camici.

La stessa cosa vale per il Gruppo Calzedonia, H&M, Ferragamo, Lardini, e tanti altri.

Questo segnale, oltre che di grande fiducia nel prossimo con un bel sentimento di solidarietà e vicinanza a chi ha difficoltà, mostra come aziende leader e lungimiranti siano attente al business e pronte ai cambiamenti in caso di necessità ed esigenza.

Ecco, queste caratteristiche sono da valutare anche nella selezione dei singoli titoli e strategie sul mercato.
La capacità di una azienda di esserci prima e dopo una crisi.

Solo chi riuscirà a cogliere le opportunità del mercato ed adattarsi potrà avere un business resiliente.

Giusto per fare un esempio contrario ma significativo possiamo guardare a Kodak o Nokia, aziende che esistono ancora ma che hanno faticato molto ad adattarsi ai cambiamenti e se guardassimo alle quotazioni in borsa ne vedremmo i risultati.

Qui sotto i grafici, per i periodi disponibili in quanto le azioni sono state oggetto di acquisizioni, fusioni, vendite, default nel tempo.

Grafico Nokia
Grafico Kodak

Non deve essere questo l’unico spunto di valutazione da avere nello scegliere una asset allocation ma sicuramente può essere una delle domande da farsi nella fase di selezione.

Non solo il business passato ma la visione prospettica rispetto allo stesso.

E questo può valere per molti settori e aziende:

  • ho o vorrò avere una piattaforma di streaming video (come ad esempio Netflix)?
  • mi piacerebbe avere una macchina elettrica (vedi Tesla)?
  • come vedo l’impatto dell’intelligenza artificiale magari nel settore medico (come la chirurgia robotica ad esempio)?
  • come saremo sempre più connessi ed interconnessi (tecnologia 5G, IoT, ecc)?

Stephen Hawking, grande scienziato venuto a mancare qualche anno fa e giudicato da molti come l’ “erede” di Einstein diceva che “L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento.”

Quindi, il cambiamento, per quanto a volta possa essere doloroso e faticoso, è necessario.

Prima ce ne rendiamo conto, prima riusciremo ad adattarci in maniera costruttiva.