La migliore epoca di sempre

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di Mirko Tessari

Da oramai più di un anno stiamo affrontando un’emergenza sanitaria dove, a causa della pandemia da Covid-19, siamo costretti a limitazioni.

Non possiamo spostarci liberamente, non possiamo avere relazioni sociali appaganti e alcuni hanno grandi difficoltà sanitarie ed economiche.

Nonostante questo, ti devo dire che stiamo vivendo nella migliore epoca di sempre.

Ti assicuro che non ho preso una botta in testa, è semplicemente la realtà.

L’ottimismo necessità di più energie rispetto al pessimismo ma analizziamo le situazioni.

Credere che ci sia una crisi, che andrà tutto male e sempre peggio, è più facile che cercare di elevarsi e guardare oltre trovando delle soluzioni.

È più semplice abbattersi e convincersi che le situazioni negative siano frutto di congiunture ingovernabili piuttosto che incanalare le energie e fare del nostro meglio per creare situazioni positive.

Attenzione, non voglio parlare delle problematiche di salute o economiche che purtroppo colpiscono qualcuno e alle quali effettivamente c’è poco da discutere.

Parlo invece proprio dell’atteggiamento e del modo di approcciarsi alla vita.

Allo scoppio della pandemia chi avrebbe mai pensato che in solo un anno avrebbero sviluppato un vaccino?

I pessimisti avrebbero pensato che saremmo stati condannati alla chiusura nelle nostre case per decadi ed invece….

Il progresso scientifico, l’avanzamento tecnologico, l’attenzione per l’ambiente e lo sviluppo sociale sono ai livelli massimi di sempre.

Guarda solo internet come si è evoluto nella sua diffusione in soli 15 anni:

Dal 2005 con 1 miliardo di utenti arriviamo al 2019 con quasi 4 miliardi.

Il nostro pianeta sta soffrendo e le problematiche legate al clima sono sempre più serie per le implicazioni che ne conseguono.

Dall’altra parte però sempre più scienziati indirizzano risorse e studi contro il riscaldamento globale e soprattutto la popolazione in generale è sempre più consapevole con un senso di responsabilità crescente.

I temi demografici, l’invecchiamento della popolazione e la fame nel mondo sono altri temi molto attenzionati.

L’invecchiamento della popolazione però è sintomo del miglioramento del tenore di vita, di una aspettativa di vita più lunga e la lotta contro la mortalità infantile e malattie mortali.

Ora voglio focalizzarmi sulla nostra realtà sociale ed economica.

Senza fare confronti andando troppo indietro con gli anni, solo confrontando la nostra generazione con quella a cavallo con l’inizio del 900, possiamo vedere le fortune che abbiamo la possibilità di avere e vivere.

  • Non dobbiamo combattere guerre e perdere figli o parenti in battaglie.
  • Abbiamo un pasto sempre pronto in frigorifero senza dover razionare il cibo per la famiglia.
  • Possiamo anche soddisfare ogni gusto e voglia giornaliera o del momento.
  • Abbiamo il riscaldamento in ogni abitazione che possiamo regolare semplicemente con due dita.
  • Abbiamo acqua corrente, pulita e potabile oltre al fatto che possiamo farci una doccia o più ogni giorno.
  • Il mondo è globalizzato. In poche ore di viaggio possiamo arrivare dall’altra parte del mondo con i massimi comfort e senza spese esagerate.
  • Ognuno di noi ha un telefono con il quale rimanere in contatto e poter parlare a piacimento con gli affetti.
  • Abbiamo mezzi di trasporto facili e fruibili da tutti per ogni tasca per spostarci agevolmente ed economicamente.
  • Abbiamo una sanità accessibile da tutti e che offre le cure migliori di ogni epoca.
  • Abbiamo accesso a tutte le fonti di informazione e di cultura come mai prima di oggi.

Se nonostante tutto questo ci crediamo sfortunati o tendiamo ad essere pessimisti, forse è perché non riusciamo veramente a cogliere la vera essenza del progresso e le fortune che stanno caratterizzando la nostra vita.

Aggiungo che probabilmente è anche dovuto ad una scarsa capacità di analisi delle informazioni che ci arrivano e che ci bombardano tutti i giorni.

Il problema non è tuo, è proprio una situazione generalizzata.

Allora mi aggancio ad un famoso Ted Talks di Hans Rosling, famoso statista che dimostra come il problema nella percezione delle statistiche non sia l’ignoranza ma siano i preconcetti.

Ha svolto dei test sottoponendo delle domande di statistica ai suoi studenti e confrontando le risposte con quelle ottenute sugli stessi test dagli scimpanzè dello Zoo di Stoccolma. Le risposte date a caso dagli scimpanzè sono state più accurate rispetto a quelle fornite dagli uomini.

Alcune semplici domande come le seguenti possono chiarirci il concetto:

Quanto è variato il numero di morti all’anno per disastri naturali nell’ultimo secolo?

  1. È raddoppiato
  2. È rimasto globalmente lo stesso
  3. È più che dimezzato

Come è cambiato il livello di povertà ed estrema povertà negli ultimi 40 anni?

  1. È raddoppiato
  2. È rimasto globalmente lo stesso
  3. È più che dimezzato

Come è cambiato negli ultimi 50 anni il livello di istruzione e l’accesso ai servizi di istruzione pre-primaria pubblici e privati?

  • È raddoppiato
  • È rimasto globalmente invariato
  • È più che dimezzato

A quante domande avresti risposto correttamente senza guadare i grafici, dimmi la verità?

La sostanza di tutti questi dati è che molto spesso, come succede anche per la finanza, fanno molto più notizia gli argomenti sensazionalistici con accezione negativa.

Ciò che è inaspettato e crea disagio vende più notizie.

Tutti i progressi, le notizie positive che arrivano molto più lentamente fanno meno notizia ed impattano meno gli interessi dei media.

Tutti noi ci alziamo il mattino per creare progresso, per migliorare la nostra vita e quella della collettività.

Vale la pena esser ottimisti nel farlo, ne beneficeremo tutti.

Ti lascio qui sotto il link al video del Ted Talks dello statista Hans Rosling se lo vorrai vedere.