Polizza temporanea caso morte: la TCM

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di Mirko Tessari

Le notizie che i media sono più interessati a sottoporci solitamente sono quelle che riguardano i mercati finanziari quando collassano e la cronaca nera.

Prova a farci caso.

Le notizie “positive” scatenano un interesse modesto nella lettura e nell’attenzione. 

Quelle invece negative o catastrofiche stimolano un forte impulso a voler approfondire la notizia o l’argomento.

Se sentiamo grandi titoli al telegiornale che recitano più o meno così <bruciati mille mila miliardi oggi in borsa> e abbiamo un po’ di investimenti in banca, la prima associazione mentale che facciamo è quella di pensare a quale sarà l’impatto rispetto alle nostre finanze.

Quando invece ci arrivano notizie di cronaca nera, incidenti sul lavoro, incidenti stradali o famiglie che perdono i loro cari, la nostra dote empatica ci avvicina al loro dolore e ci sentiamo uniti al cordoglio.

Ma abbiamo mai pensato all’impatto economico e finanziario che si genera quando viene a mancare una persona?

È un argomento delicato, lo capisco, ma affrontarlo con la scaramanzia non porta a nessun beneficio.

Come direbbe Keynes “nel lungo periodo siamo tutti morti, e questa è una delle poche certezze della vita.

Da profondo ottimista-realista quale sono non voglio concentrarmi sull’evento finale che la vita ci riserva, ma su tutto quello che possiamo fare prima per metterci al riparo da eventualità disastrose.

Quando ho affrontato il tema della gestione delle priorità nella determinazione dei bisogni finanziari ho già accennato alla necessità di mettersi al riparo dalle incertezze della vita ben prima di iniziare ad investire.

Investire e costruire un patrimonio quando non abbiamo strutturato un adeguato sistema di tutela dello stesso e del nostro ambito personale, familiare o aziendale, potrebbe vanificare tutte le fatiche che impieghiamo nel risparmiare denaro mensilmente.

Uno strumento di tutela valido a coprire una parte di queste esigenze è ad esempio la polizza Temporanea Caso Morte, detta TCM.

La TCM è una polizza di rischio temporanea stipulata con una impresa di assicurazioni che prevede, a fronte del pagamento di un premio (il costo della polizza) che può essere unico, annuale, semestrale o così via, la corresponsione, in caso di morte dell’assicurato prima della scadenza del contratto, di un capitale ai beneficiari designati.

In caso di sopravvivenza dell’assicurato alla scadenza del contratto, invece, i premi versati dal contraente resteranno acquisiti dalla società assicurativa.

Il premio varia in base all’età dell’assicurato, lo stato di salute, le attività sportive e professionali praticate, la durata e l’importo che si decide di assicurare.

La durata del contratto può essere determinata dal contraente (chi decide di stipulare la polizza) e presenta alcuni limiti rispetto all’età dell’assicurato (l’assicurato è la figura sulla quale viene coperto il rischio morte – può coincidere con il contraente).

Quando può avere senso stipulare una TCM?

  • Quando ad esempio abbiamo qualche familiare che dipende economicamente dalla nostra forza lavoro e reddituale. 

Ma aggiungo, anche quando abbiamo un familiare che non porta reddito ma svolge tutte le mansioni di casa e della famiglia.

Ad esempio, se in una famiglia c’è solo un coniuge portatore di reddito e viene a mancare, il coniuge superstite sarebbe in grosse difficoltà nell’onorare gli impegni finanziari.

Ma può anche capitare che, se viene a mancare il coniuge che non porta reddito ma che svolge tutte le faccende di casa, porta i figli a scuola, ecc., si genererebbero delle tensioni. Si renderebbe necessaria la ricerca di un collaboratore per svolgere le mansioni che prima erano in capo al coniuge deceduto, oppure che debba essere ridotto l’orario di lavoro del coniuge lavoratore per farvi fronte in prima persona

  • Quando sono stati contratti debiti importati come finanziamenti o mutui. In questo caso il debito verrebbe acquisito dagli eredi insieme al resto dell’eredità e gli eredi potrebbero non essere in grado di onorarlo

In questi casi descritti come esempio, alla scomparsa quindi dell’assicurato, i beneficiari riceverebbero una somma prestabilita che servirebbe a garantire una disponibilità economica immediata per affrontare le difficili situazioni che potrebbero presentarsi.

Al verificarsi di eventi drammatici, purtroppo, ci troveremmo a gestire un grosso carico emotivo.

Poter ridurre o eliminare eventuali problematiche ulteriori dal punto di vista economico/finanziario potrebbe essere un grande aiuto.

È molto importante leggere bene tutte le condizioni precontrattuali prima di sottoscrivere una polizza TCM e verificare la presenza di eventuali limitazioni o esclusioni.

È fondamentale anche dichiarare informazioni corrette e veritiere al momento della stipula del contratto per evitare di incorrere in mancati indennizzi da parte della compagnia di assicurazione.

Agevolazioni fiscali

È ammessa la detrazione dall’Irpef nella misura del 19% per le spese sostenute per polizze assicurative che prevedono il rischio morte o di invalidità permanente non inferiore al 5%.

L’importo complessivamente detraibile è pari a:

  • 530 euro per le polizze che prevedono la copertura dal rischio morte o invalidità permanente 
  • 750 euro per le polizze che prevedono la copertura dal rischio morte a tutela delle persone con disabilità gravi (come definito dall’articolo 3, comma 3 legge 104/1992)

Ulteriore agevolazione e aspetto interessante

L’indennizzo eventualmente ricevuto dai beneficiari al verificarsi dell’evento non è soggetto a tassazione di alcun tipo, nè Irpef né tantomeno capital gain dal momento in cui è una polizza di puro rischio.

Inoltre, le somme corrisposte al beneficiario di polizza sono impignorabili, insequestrabili ed escono dall’asse ereditario

Un esempio

Per dare giusto un esempio del premio annuale e del capitale assicurato ho fatto una simulazione sul sito di una nota compagnia e il risultato è il seguente:

contraente e assicurato (cioè io): 33 anni

Fumatore

Durata del contratto 10 anni (quindi con versamenti annuali con premio costante e capitale assicurato costante)

Capitale assicurato: 100.000 euro

Premio calcolato: 122 euro annui circa

Questo significa che con le mie caratteristiche, a fronte della stipula di un contratto di assicurazione che dura 10 anni, pagando 122 euro all’anno, se vengo a mancare entro la conclusione del contratto, quindi 10 anni, i miei beneficiari riceverebbero una somma di 100.000 euro

Hai mai pensato a questo tipo di forme di tutela per te o per i componenti della tua famiglia?