Che cos’è il Market Timing?

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di Mirko Tessari

Il market timing è il tentativo di individuare il momento migliore per acquistare e vendere un asset finanziario.

La definizione è proprio il “tentativo” perché, sebbene ci siano molti che millantano la scoperta di metodi magici per la ricerca del punto minimo in cui acquistare o il valore massimo nel quale vendere, al momento non c’è nessuna evidenza scientifica che affermi che sia possibile farlo ripetutamente nel tempo.

C’è chi in effetti spera di poter trovare qualcuno che individui il momento giusto per entrare o uscire dal mercato ma la verità è che la ricerca del market timing potrebbe rivelarsi il peggior consiglio di investimento in assoluto.

Spesso mi sento chiedere anche io se è il momento giusto (o sbagliato) per entrare sui mercati.

Magari quando i mercati stanno galoppando da un po’ mi viene chiesto se sarebbe meglio attendere ancora.

Oppure succede ancora più spesso nel momento in cui cominciano ad accennarsi alcuni storni sui mercati

Mi viene chiesto se non sarebbe meglio vendere tutto e rientrare a prezzi più bassi.

La verità è che la teoria sarebbe corretta, ma la pratica no.

Nella pratica non ci sarà mai nessuno che ti telefonerà per avvisarti il giorno prima del crollo di mercato, tantomeno ti solleciterà ad investire il giorno prima di una performance entusiasmante di un titolo (magari potrebbe anche succedere ma in quel caso starei attento che non fosse insider trading).

Esistono in effetti alcuni presunti guru che sembra che ci azzecchino.

Magari continuano ad urlare all’imminente crollo di borsa e per la legge dei grandi numeri prima o poi ci azzeccano per forza.

Questo però è dovuto al fatto che si pensa che i crolli, i movimenti al ribasso del mercato, siano delle eccezioni.

Ma eccezioni non sono, fanno parte del mercato stesso.

Prima si comprende e si accetta questa cosa e prima si riuscirà ad investire pianificando e vivendo al meglio le oscillazioni di borsa senza ansie.

È come andare in mare e non accettare che ci possano essere delle onde; il mare non può essere sempre piatto.

Prova a guardare qui con me i principali ribassi di mercato che hanno caratterizzato l’indice S&P500 dal 2009 al 2018 (fonte: ilsole24ore)

Come vedrai si ripetono più spesso di quanto si pensi ed hanno una durata e intensità variabile.

Dopo ogni ribasso però si sono susseguiti periodi di ripresa o rimbalzo più forti e duratori dei ribassi stessi.

Come avevo già scritto in un articolo di marzo 2020 che puoi rileggere qui https://www.mirkotessari.it/i-tempi-di-recupero/ conoscere i ribassi e i relativi tempi di recupero mi devono aiutare a costruire la mia pianificazione.

Ti ripropongo anche i dati con i principali drawdown (cali di mercato) e i relativi tempi di recupero in mesi ed anni (il formato della data è in stile americano quindi mese – giorno – anno).

Quindi cosa dovremmo fare?

Rimango tutto investito sempre? Rimango sempre fuori dal mercato in attesa che arrivi la chiamata da qualcuno che mi avvisi che sarà un decennio di rialzi di borsa lineari?

La risposta sta sempre nel mezzo.

Intanto ti mostro come impatterebbero i rendimenti se iniziassimo a fare market timing (ben sapendo di sbagliare molto spesso) e lo confrontiamo con una strategia full invested, cioè sempre investiti.

Come vedi dai dati qui sotto, perdendo anche solamente i migliori 5 giorni di rialzo di mercato la performance calerebbe di quasi il 50%.

E all’aumentare dei giorni mancati di rialzo la performance si abbasserebbe sempre di più potenzialmente arrivando al risultato finale negativo.

Questo nonostante nel lungo periodo il mercato fosse cresciuto.

Quindi ancora, cosa fare?

Costruisci la tua pianificazione.

Mantieni la liquidità tale da poter affrontare almeno 12/18 mesi di spese correnti senza dover andare a disinvestire.

Crea il fondo riserva per le emergenze.

Stabilisci i tuoi obiettivi di investimento e il loro orizzonte temporale.

Se devi acquistare una casa tra un anno non pensare minimamente di investire il capitale che ti servirà per questo acquisto in strumenti finanziari che abbiano una durata maggiore di un anno.

Dall’altra parte però se il tuo orizzonte temporale di investimento è lungo o lunghissimo, vale veramente la pena cercare il punto minimo per entrare sui mercati?

La responsabilità più grande che ho nel mio lavoro, oltre la gestione dei patrimoni di tutti i miei clienti, è riferita a quelle nuove persone che mi scelgono e che si trovano ad investire tutto il capitale in un unico momento.

Sai cosa faccio in queste occasioni?

Oltre a capire gli obiettivi e gli orizzonti temporali di investimenti, pianifico delle entrate periodiche sui mercati. Magari una parte del capitale viene allocata subito ed una parte rimane liquida con una programmazione ben definita di entrata nel mercato ad intervalli prestabiliti.

Questo è il miglior modo per fare market timing, oppure per non farlo.

Sta di fatto che così facendo si riducono effetti emotivi e bias personali oltre al fatto che statisticamente una entrata graduale sui mercati permette di mediare i prezzi di acquisto e porta performance finali di tutto rispetto.