La Matrice di Eisenhower

Picture of di Mirko Tessari

di Mirko Tessari

Ogni singola persona, benché possa essere un soggetto economico che persegue obiettivi individuali o insieme ad altre persone per mezzo di forme societarie più o meno strutturare, è essa stessa un soggetto economico con obiettivi e responsabilità.

Ogni singola persona ha il dovere di aver chiari quali siano il proprio conto economico e stato patrimoniale.

Quali siano in poche parole le entrate, le uscite e il patrimonio.

Il concetto è importante per evitare di trovarsi in situazioni di squilibrio finanziario che possono portare nel lungo termine, oltre che a insoddisfazioni economiche, a veri e propri fallimenti.

Anche una famiglia, non solo una impresa, può fallire.

Quando non ha denaro per pagare le rate del mutuo, per acquistare il cibo, per mandare i figli a scuola.

Sono fallimenti purtroppo. 

E se questi derivano da comportamenti non attenti e sprovveduti purtroppo la colpa è solo di chi li attua.

Se nella gestione delle entrate e uscite ti ho parlato del Principio di Pareto, e per la gestione dei cassetti mentali come metodo per gestire i cassetti mentali e quindi il denaro degli investimenti con la strategia Goal-Based Investing, un metodo per la gestione delle priorità è quello tramite la matrice di Eisenhower.

Tutti i giorni infatti, che tu sia soggetto privato o impresa, ti troverai a dover gestire diverse priorità.

La gestione delle priorità nella corretta maniera può dividere il successo dall’insuccesso.

Dwight D. Eisenhower, 34° Presidente degli Stati Uniti e generale dell’esercito, sembra utilizzasse una matrice delle decisioni, divisa in quattro quadranti, per stabilire la priorità da dare alle mansioni.

Il suo motto era: “ciò che è importante raramente è urgente, ciò che è urgente raramente è importante”.

Nella gestione del tempo come risorsa rara, unica, esauribile ed irripetibile, vanno gestite le priorità e le cose importanti.

Con il concetto di “importante” si definisce un termine che può essere soggettivo. Può essere importante per me ma non esserlo per te.

O altrettanto potrebbe essere importante adesso ma non esserlo più tra qualche mese o qualche anno.

Il concetto di “urgenza” invece è oggettivo determinato solamente dalla variabile tempo a disposizione. Queste attività, definite urgenti, sono quelle che vanno svolte immediatamente o comunque in un lasso di tempo breve.

Se combiniamo quindi i due parametri, importanza ed urgenza, otteniamo la seguente matrice:

  • Quadrante n. 1 – Crisi: questi compiti sono importanti ed urgenti, massima priorità e devono essere svolti subito. Se non venissero svolti immediatamente potrebbero essere compromessi gli obiettivi prefissati. Queste attività devi farle tu e non sono delegabili!

Alcuni esempi potrebbero essere le scadenze fiscali, problemi di salute, incidenti, scadenze di lavoro su progetti.

  • Quadrante n. 2 – Qualità: i compiti sono importanti ma non urgenti, quindi vanno svolti per non compromettere gli obiettivi ma possono essere pianificati nel tempo anche non immediato. Puoi decidere di farle tu o delegare.

Alcuni esempi una formazione personale ulteriore non “necessaria”, il tempo libero da pianificare, lo sport.

  • Quadrante n. 3 – Inganno: queste attività sono urgenti ma non importanti. Vuol dire che questi compiti vanno svolti urgentemente per non compromettere altre attività ma avendo una importanza secondaria possono essere delegate.

Quasi tutte le mail che riceviamo, distrazioni varie come chiamate telefoniche, sms, problemi secondari.

  • Quadrante n. 4 – Spreco: queste attività non sono né importanti né urgenti, sono quindi superflue. Tutto ciò che si trova in questo quadrante non dovrebbe compromettere il raggiungimento di altri obiettivi quindi andrebbero svolte al termine di tutte le altre priorità o eventualmente cestinate.

Perdere tempo con i social network ad oltranza, fare binge watching di serie tv, le dipendenze da gioco o altre cose non edificanti.

Quindi nella gestione del tempo e dei compiti, anche di ogni giorno, il raggiungimento di un qualsiasi obiettivo potrebbe essere indicato e identificato con uno di questi quadranti per una corretta gestione.

Si tratta di programmazione che può essere tradotta anche con una pianificazione patrimoniale.

Se pensiamo che risparmiare per la costruzione di un patrimonio sia importante, se non è ancora stato pianificato, quadrante 2, deve diventare una priorità assoluta di estrema importanza e traslare nel quadrante 1, essendo il tempo a nostra disposizione una risorsa limitata (oltre che anche il denaro teoricamente una risorsa limitata).

Se la gestione dei nostri risparmi non è stata fatta correttamente o con scarse attenzioni da parte nostra, diventa urgente ma non importante, quadrante 3. Se già sto risparmiando e sto facendo il possibile per creare un patrimonio, migliorarne l’efficienza può essere delegata a chi può aiutarci.

Questi sono solo degli esempi giusto per trasferire questi concetti nel campo finanziario ma vale la pena dare priorità e importanza alle giuste cose.

Sicuramente non fare nessun tipo di investimento, non iniziare a risparmiare e non provare a capire come funzionano i meccanismi economici di base, solo perché procrastiniamo, fa finire tutto nel quadrante 4 e diventa solo uno spreco di tempo.

Il tempo è una risorsa rara ed esauribile e come tale va utilizzata.