Dimmi dove sei nato e ti dirò chi sei

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di Mirko Tessari

Questo articolo mi è venuto d’ispirazione dove aver letto un articolo di Nick Maggiulli, creatore del blog OfDollarsAndData e Chief Operating Officer at Ritholtz Wealth Management.

Ho deciso però di scrivere anche io qualcosa a riguardo solo dopo qualche mia indagine sociale e verifiche dei dati.

Ora ti racconto tutto.

Sono un consulente finanziario e non sono figlio d’arte. 

Non vengo da una famiglia ricca e non sono cresciuto in un ambiente economicamente privilegiato.

Sicuramente posso ritenermi una persona fortunata per tante cose ma non vorrei scadere nella retorica quindi vado al punto.

Una indagine condotta dal Journal of Economic Inequality (fornisce analisi e misurazioni delle disuguaglianze sociali ed economiche) intitolata “The effect of parental wealth on children’s outcomes in early adulthood” ha scoperto che i figli delle famiglie britanniche più ricche avevano un livello di istruzione migliore e di conseguenza anche guadagni più alti nel corso della loro vita.

Potrebbe sembrare una ovvietà per alcuni mentre altri potrebbero pensare che l’ambiente dove sono cresciuti possa aver condizionato positivamente il loro corredo genetico rendendoli più propensi al successo.

In verità alcuni studi dimostrano come gli studenti che in un test standardizzato si sono classificati tra il 25% dei migliori risultati ma sono nel 25% del fondo della classifica socio-economica hanno il 31% di possibilità di laurearsi e di guadagnare 45.000 dollari quando raggiunti i 35 anni di età.

Al contempo, gli studenti classificati nel 25% più basso della classifica dei risultati al test ma sono nel 25% del top della classifica socio-economica hanno il 71% di probabilità di raggiungere il successo descritto sopra.

Questo l’articolo di CNBC e questo il report della Georgetown Univesity    

Questo suggerisce quindi che probabilmente avrai più successo se sei stupido ma provieni da una famiglia ricca piuttosto che tu sia intelligente ma vieni da una famiglia povera.

Non è solo l’istruzione il vantaggio che le famiglie ricche possono dare ai loro figli.

Secondo un censimento negli Stati Uniti del 2014, il 22% degli uomini lavora nella stessa azienda del padre prima dei 30 anni. Si evidenzia ancora che i guadagni dei ragazzi che lavorano in aziende di famiglia sono più alti rispetto a quelli che non condividono lavori di famiglia, ma ancora di più nei ragazzi con padri che hanno un alto reddito.

Quante volte abbiamo visto nostri amici che hanno ricevuto raccomandazioni per lavori in aziende conosciute da un loro familiare? E quante volte magari l’abbiamo fatto noi stessi per ottenere un vantaggio personale o per qualche nostro familiare?

Giusto o non giusto il mondo funziona così.

Dove nasci e da chi nasci determina fortemente le tue probabilità di successo.

Come anche citato da Warren Buffett esiste la Ovarian Lottery definendo l’idea che le circostanze della nascita di una persona modellino le sue opportunità di vita.

“E’ l’evento più importante a cui parteciperai. Deciderà molto di più della scuola in cui andrai, quanto duro lavori, ogni genere di cose” ha detto Buffett all’assemblea annuale degli azionisti di Berkshire nel 1997.

Persino lui, uno dei più grandi investitori al mondo, dichiara di avere avuto un vantaggio enorme ad essere nato negli Stati Uniti.

Se tu fossi nato in Afghanistan oggi faresti la vita che stai facendo?

Probabilmente se fossi nato in paesi con profonde guerre civili e disparità economico-sociali, non ti ascolterebbero nemmeno.

Sei conscio delle disparità che tutt’ora esistono a livello sociale? 

Non solo a livello economico.

Anche il solo gender-gap tutt’ora è molto presente; nascere uomo o nascere donna, nascere bianco o nascere nero determina fortemente l’impegno che dovrai mettere per il raggiungimento di una posizione sociale agiata.

Nonostante viviamo una delle migliori epoche di sempre siamo ancora in una società profondamente maschilista e xenofobica.

In conclusione, quindi, essere nati in una famiglia ricca può darti enormi vantaggi; potresti quindi poter lavorare meno o meno duramente oltre che potresti sfruttare le tue relazioni per ottenere delle agevolazioni ad altri impossibili da avere.

Ma è altrettanto vero che nascere da una famiglia ricca non ti assicura successo né tanto meno un successo eterno.

Come dimostra uno studio di Michael Page (società leader nella ricerca e selezione di personale qualificato) “… il 93% delle imprese nel settore privato è controllato o gestito da una famiglia e le imprese familiari rappresentano l’ossatura del sistema economico… e imprese familiari in Italia impiegano oltre il 90% della forza lavoro e nei prossimi anni assisteremo ad un numero massiccio di successioni aziendali poiché il 43% dei leader d’impresa è ultrasessantenne e la generazione di “baby boomers” che hanno fondato o ereditato il loro business nella seconda parte del ventesimo secolo, si troverà presto a tramandare l’impresa alla generazione successiva di “millennials”. Eppure, solamente il 30% di queste imprese sopravvive al passaggio dalla prima alla seconda generazione; il 12% arriva alla terza generazione e il 4% alla quarta.”

Il vantaggio di pescare il biglietto vincete alla nascita deve essere compreso e gestito come tale. Un vantaggio che se non compreso rischia di vanificare ogni beneficio acquisito in partenza.

È altrettanto vero però che se alla nascita non hai pescato il biglietto propriamente vincente hai lo stesso la possibilità di raggiungere grandi risultati.

Devi semplicemente aumentare le tue probabilità di successo con i mezzi che hai a disposizione.

Vuol dire, ad esempio, cercare di fare più conoscenze possibili, sviluppare relazioni sociali trasversali e fuori dalle tue normali abitudini, devi provare più cose possibili, fare più esperienze che puoi e sviluppare nuove abilità.

Devi essere affamato e avere una idea dell’obiettivo che vuoi raggiungere; come mi piace ripetere, voglio dare a chiunque io incontri sul mio cammino una possibilità.

Non sono nessuno, ma nella mia situazione personale riconosco di avere un vantaggio rispetto a qualcuno (come sarò in svantaggio rispetto ad altri). Per questo motivo, ogni possibilità che si crea di conoscere persone nuove o sviluppare nuove relazioni e sinergie, la colgo immediatamente incontrando fisicamente o virtualmente ogni persona che mi chiede un confronto o un contatto. 

Sarà una mia scelta poi decidere se passare ad un secondo incontro o terminare la conoscenza se non mi dovesse portare alcun vantaggio.

Come questo fine settimana che ho passato in montagna con la mia compagna ed amici dove ho conosciuto persone nuove.

Tra queste nuove persone ho conosciuto un ragazzo che fa il personal trainer con una carica vitale ed empatica pazzesca il quale mi ha raccontato da dove viene e come ha fatto ad essere dov’è adesso dal punto di vista lavorativo. 

Non voglio raccontare ogni dettaglio poichè alcuni particolari sono personali e preferisco tenerli per me ben custoditi, ma quello che mi ha colpito è stato il fatto che è partito dal nulla con una grande motivazione e un grande voglia di indipendenza, economica e sociale.

Aveva le idee chiare ma non sapeva come avrebbe fatto.

Ha investito tutto sé stesso e le proprie risorse (che ti assicuro erano limitate) ed ha sfruttato ogni opportunità che gli si è presentata anche dal punto di vista delle relazioni che ha avuto a disposizione.

La cosa che mi ha colpito di più, e che sposo pienamente, è stato il fatto che il suo percorso si sia basato sulla trasparenza, la serietà, l’umiltà.

Fattori che hanno pagato e che pagano sempre.

La seconda cosa che mi ha colpito, anzi mi ha sconvolto, è stata che non ha vinto l’Ovarian Lottery, ma ringrazia ogni giorno di esser nato in Nigeria perché questo gli ha formato il carattere e l’ha trasformato in un vero combattente; ha saputo utilizzare le sue armi per raggiungere gli obiettivi che sognava.

Inizia da poco, con quello che hai, ma inizia.

L’invidia non ti porterà da nessuna parte, la tua motivazione invece sì.

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