Redditi di capitale e redditi diversi

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di Mirko Tessari

Non tutti i titoli su cui si può investire vengono tassati allo stesso modo.

Nel regime fiscale italiano gli investimenti possono produrre due tipologie di redditi: 

  • Redditi di capitale (art. 44-45 del TUIR)
  • Redditi diversi (art. 67 del TUIR)

Questa distinzione va valutata per la corretta gestione dell’ottimizzazione fiscale, per le eventuali compensazioni di imposte e per la conseguente scelta degli strumenti finanziari su cui investire.

Questa distinzione è di fondamentale importanza per l’ottimizzazione fiscale degli investimenti realizzabile attraverso la scelta degli strumenti finanziari su cui investire tenendo conto anche della possibilità di compensare le minusvalenze. 

Partiamo con il distinguere i casi in cui vengono definiti i redditi da capitale e in quali altri redditi diversi. 

Redditi di capitale

Vengono considerati redditi di capitale tutti quei redditi derivanti dall’impiego di capitale per i quali si ha la “certezza” dell’incasso di proventi, come per esempio:

  • le cedole delle obbligazioni
  • gli interessi sul conto corrente
  • i dividendi azionari
  • i proventi distribuiti da fondi, sicav ed etf
  • la differenza, se positiva, derivante dalla vendita di fondi, sicav ed etf
  • redditi derivanti da contratti assicurativi e polizze di investimento

I redditi di capitale possono essere solo positivi e non possono essere compensati con minusvalenze accantonate (le minusvalenze sono le perdite pregresse).

Questo tipo di reddito in Italia viene tassato dal cosiddetto sostituto d’imposta, che è l’intermediario dove si detengono gli investimenti, con il meccanismo della ritenuta alla fonte a titolo di imposta (quando si opta per il regime amministrato).

La tassazione segue il principio per cassa, viene cioè applicata al momento del realizzo nel periodo di imposta in cui viene realizzato il provento.

Esempio: le cedole di un Btp vengono tassate come redditi di capitale, così come i dividendi di un titolo azionario (ad esempio i dividendi delle azioni Enel) e le cedole che vengono distribuite da un fondo di investimento o da un etf.

Anche i guadagni su vendite in positivo su fondi, sicav ed etf vengono trattati come redditi di capitale e quindi non viene permessa la compensazione con eventuali minusvalenze accantonate.

Redditi diversi

Vengono considerati invece redditi diversi tutti quei proventi di natura finanziaria generati da eventi che per natura sono incerti, come ad esempio:

  • la differenza, positiva o negativa, derivante da cessione di un titolo obbligazionario, azionario, un ETC, i certificates, i derivati
  • la differenza, se negativa, derivante dalla vendita di fondi, sicav ed etf che verrà considerata minusvalenza

Come vedi questa tipologia di redditi può essere sia positiva sia negativa.

Avremo, in caso di differenza positiva, il cosiddetto Capital Gain, o plusvalenza, e in caso di differenza negativa, la minusvalenza.

Le minusvalenze possono essere utilizzate per la compensazione di future plusvalenze a patto che siano di stessa natura e le minusvalenze siano state generate prima delle plusvalenze.

Le minusvalenze, una volta generate, rimangono valide e disponibili per l’anno in corso e i 4 anni successivi o fino a completo utilizzo.

Esempio: se acquisto un’azione Enel a 6€ e la rivendo a 8€, genero un capital gain o plusvalenza di 2€ che rientra nei redditi diversi.

Se invece acquisto un’azione Enel a 8€ e la rivendo a 6€ genero una minusvalenza di 2€ che rientra sempre nei redditi diversi e potrà essere portata in compensazione nell’anno in cui si è generata e nei 4 successivi.

Sarà altrettanto trattata come redditi diversi la vendita, in guadagno o in perdita di una obbligazione.

La vendita di un fondo, sicav o etf verrà trattata come redditi diversi solo se in perdita, quindi genererà minusvalenza che sarà compensabile.

L’Etc è un fondo passivo che investe in commodities, i guadagni e le perdite derivanti dall’investimento sono trattati come redditi diversi.

Esempi di compensazione: se ho venduto un fondo in perdita di 1.000 euro potrò utilizzare la minusvalenza per compensare un guadagno fino a 1.000 euro generato da vendita di azioni, obbligazioni, Etc.

Se ho una minusvalenza generata da un fondo venduto in perdita invece non potrò compensarla con i guadagni che venissero generati da un altro fondo in guadagno.

Se ho due titoli azionari in portafoglio, uno in guadagno di 1.000 euro e uno in perdita di 1.000 euro, se vendessi solo quello in plusvalenza avrei una tassazione del 26% sul profitto, quindi 260 euro.

Se invece prima vendessi il titolo in perdita, generando quindi la minusvalenza, e solo successivamente il titolo in guadagno, potrei compensare il credito fiscale e azzerare la tassazione.

Aliquote di tassazione

Le aliquote alle quali sono assoggettati tutti i redditi, sia di capitale che redditi diversi sono:

  • 12.5% su tutti gli interessi su cedole, dividendi e guadagni su cessione di fondi, riferiti a titoli di stato o assimilati, titoli in white list, titoli sovranazionali, buoni postali 
  • 26% su interessi derivanti da cedole, dividendi, interessi bancari, fondi, sicav ed etf e tutti i titoli diversi dai precedenti

Come avevo già chiarito in un precedente articolo è possibile la compensazione tra minusvalenze e plusvalenze soggette a diverse aliquote di imposizione però nella misura proporzionale di competenza come indicato dal livello impositivo equalizzato LIE

Come vedi il sistema di tassazione sugli investimenti finanziari è abbastanza complesso ma bastano alcuni accorgimenti per ottimizzare e massimizzare i profitti.

È discutibile il meccanismo per il quale i guadagni sui fondi, sicav ed etf vengono trattati diversamente rispetto le perdite ma dobbiamo adeguarci e quantomeno conoscerlo per trarne i migliori benefici.

Diventa infatti opportuno valutare l’inserimento in portafoglio di titoli che per natura vengano trattati come redditi diversi nel caso in cui ci siano minusvalenze da recuperare. Dall’altra parte però mi sento di consigliare di non eccedere nella confidenza o l’aumento del rischio del portafoglio stesso con il solo scopo di tentare di compensare le minusvalenze altrimenti si potrebbe incorrere nel rischio di generarne solo altre inutilmente.

Ricordo infatti che, sebbene gli strumenti OICR (quindi fondi, sicav ed etf) non siano fiscalmente efficienti, eliminano o quantomeno riducono sensibilmente il rischio di controparte e il rischio specifico oltre che permettere una ottima diversificazione del portafoglio con minori costi di ricerca e di transazioni.

Ti metto qui una tabella riepilogativa dove trovi indicato il diverso trattamento fiscale per ogni singola tipologia di strumento finanziario e la possibilità o meno di compensazione delle minusvalenze.

Trattamento della fiscalità nel regime del risparmio amministrato


redditi di capitaleredditi diversi
obbligazionisi, sulle cedolesi, sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita 
azionisi, sui dividendisi, sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita 
OICR (fondi, sicav, Etf)si, sulle cedole e sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita se positivasi, sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita se negativa
certificatesnosi, sia sulle cedole che sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita
Etc, Etnsi, su eventuali cedolesi, sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita

Tabella delle compensazioni

plusvalenze suobbligazioni (sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita)azioni (sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita)OICR (fondi, sicav, etf) sulla differenza tra prezzo di acquisto e venditacertificatesEtc, Etn
obbligazioni (sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita)SISISISISI
azioni (sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita)SISISISISI
cedole su obbligazioniNONONONONO
dividendi su azioniNONONONONO
OICR (fondi, sicav, etf) sulla differenza tra prezzo di acquisto e venditaNONONONONO
OICR (fondi, sicav, etf) le cedoleNONONONONO
certificatesSISISISISI
Etc, EtnSISISISISI

Come leggere la tabella delle compensazioni

Ho incluso anche gli eventi cedole e dividendi sebbene tecnicamente non siano considerati plusvalenze dal momento in cui sono colpiti alla fonte e quindi sono compresi nei redditi di capitale


La tabella va interpretata così: nella prima colonna “plusvalenze su” in base all’evento descritto sotto che ha generato una plusvalenza, andrò ad incrociare il dato sulle colonne successive per verificare se è possibile compensare con eventuali minusvalenze generate dall’evento sopra descritto


quindi ad esempio: plusvalenze su obbligazioni generate dalla differenza tra prezzo di acquisto e vendita potrò compensarle con minusvalenze generate da tutti gli eventi indicati


oppure, per verificare la compensazione nel caso contrario partendo dalle minusvalenze, prendendo dalla sezione “compensabili con minusvalenze generate da” la colonna certificates avrò che queste minusvalenze potrò compensarle con tutti gli eventi che generano plusvalenze ad eccezione delle cedole su obbligazioni, dividendi su azioni, qualsiasi operazione su OICR.